Rischio di tumore alla tiroide dopo esposizione nell’infanzia a iodio-131


Dopo l’incidente nucleare di Chernobil nell’aprile 1986 è stato osservato un aumento nell’incidenza di tumore alla tiroide nei soggetti in età pediatrica nelle aree contaminate.

La principale fonte radioattiva era rappresentata dallo iodio-131.

Ricercatori dello IARC ( International Agency for Research on Cancer ) di Lione in Francia hanno eseguito uno studio di popolazione con l’obiettivo di valutare il rischio di tumore alla tiroide dopo esposizione allo iodio radioattivo nei bambini e quali fattori potessero modificare il rischio.

Sono stati studiati 276 pazienti con tumore alla tiroide di età inferiore ai 15 anni al momento dell’incidente.

E’ stata osservata una significativa relazione dose-risposta tra la dose di radiazione ricevuta alla tiroide e rischio di tumore ( p < 0,001 ).

Per una dose di 1 Gy, l’odds ratio ( OR ) stimato di tumore alla tiroide è risultato compreso tra 5,5 e 8,4 in base al modello di rischio adottato.

Una relazione lineare dose-risposta è stata osservata fino a 1,5-2 Gy.

Il rischio di carcinoma tiroideo associato alla radiazione era 3 volte maggiore nelle aree con deficienza di iodio ( rischio relativo, RR = 3,2 ).

La somministrazione di ioduro di potassio come supplemento nella dieta, ha ridotto il rischio di tumore alla tiroide associato alla radiazione di un fattore 3 ( RR = 0,34 ).

L’esposizione a iodio-131 nell’infanzia è risultata associata ad un aumento del rischio di tumore alla tiroide.

Le popolazioni con carenza di iodio che assumono una supplementazione a base di iodio possono ridurre in modo significativo il rischio di tumore alla tiroide dopo esposizione nell’infanzia a iodio radioattivo.( Xagena_2005 )

Cardis E et al, J Natl Cancer Inst 2005; 97: 724-732



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