Ipoparatiroidismo cronico: Eneboparatide, un agonista del recettore PTH1


L’ipoparatiroidismo cronico è una rara disfunzione endocrina caratterizzata da una carenza dell’ormone paratiroideo ( PTH ), che conduce a ipocalcemia, iperfosfatemia e ipercalciuria genetica noduli alla tiroide. La gestione tradizionale prevede l’integrazione di Calcio e Vitamina D attiva, ma queste terapie non sempre riescono a normalizzare i livelli sierici di Calcio e possono comportare complicanze a lungo termine.

Eneboparatide è un promettente agonista del recettore PTH1.

I risultati dello studio di fase III CALYPSO hanno dimostrato che Eneboparatide ha raggiunto l’endpoint primario con significatività statistica negli adulti con ipoparatiroidismo cronico a 24 settimane, rispetto al placebo. L’endpoint primario è costituito dalla normalizzazione dei livelli di Calcio sierico corretto per l’albumina e dall’indipendenza dalla terapia attiva con Vitamina-D e Calcio orale.

Eneboparatide è un analogo ibrido del PTH e del peptide correlato al PTH ( PTHrP ), progettato per legarsi con elevata affinità alla conformazione R0 del recettore PTH1. Questo legame selettivo induce risposte biologiche sostenute in vivo, nonostante la breve emivita circolante del farmaco. Studi preclinici hanno dimostrato che Eneboparatide normalizza i livelli sierici di Calcio e riduce l’escrezione urinaria di Calcio, preservando l’integrità ossea.

CALYPSO è uno studio clinico di fase III, multicentrico, randomizzato e controllato con placebo, disegnato per valutare l’efficacia e la sicurezza di Eneboparatide nei pazienti con ipoparatiroidismo cronico. Lo studio ha arruolato 202 adulti, suddivisi in due gruppi: uno ha ricevuto Eneboparatide e l’altro placebo, entrambi somministrati quotidianamente per via sottocutanea con una penna pre-riempita.

L’endpoint primario era la normalizzazione dei livelli sierici di Calcio aggiustati per l’albumina e l’indipendenza dalla terapia con Vitamina D attiva e integratori orali di Calcio.

Dopo 24 settimane, Eneboparatide ha raggiunto l’endpoint primario con significatività statistica rispetto al placebo. Il farmaco è risultato generalmente ben tollerato, con un profilo di sicurezza favorevole.

Lo studio continuerà fino a 52 settimane per caratterizzare ulteriormente il rapporto rischio-beneficio di Eneboparatide. ( Xagena_2025 )

Fonte: AstraZeneca, 2025

XagenaMedicina_2025